Gli eroi e i miti si incontrano in un percorso che unisce Oriente e Occidente. MANN e COMICON insieme per raccontare il fumetto giapponese.

Cosa accomuna le star del fumetto orientale e i capolavori dell’arte antica? Lo racconta la mostra “Manga Heroes. Gli eroi e i miti alle pendici del vulcano”, allestita nella sala del Plastico di Pompei del MANN dal 21 aprile al 19 settembre 2022. L’esposizione crea connessioni fantastiche fra mondi solo apparentemente lontani, con il vulcano come trait d’union culturale. Dal Vesuvio, che nel 79 d.C. seppellì Ercolano e Pompei, al Fuji, punto di riferimento per la tradizione pop giapponese, il passo è più breve di quanto si pensi. Circa centotrenta tra tavole originali, animation cells, caschi, toys e oggetti rari mettono a confronto gli eroi dei fumetti giapponesi con i personaggi mitici dell’antichità.

Il Direttore del Museo, Paolo Giulierini, ricorda che il Giappone, terra di vulcani e terremoti, è un paese culturalmente legato alla vicenda antica di Pompei, tanto da aver finanziato molti scavi nelle città vesuviane e da ospitare, proprio quest’anno, la straordinaria mostra itinerante “Pompeii” (vedi notizia DeArtes qui). E Kagoshima, città anch’essa con una baia e un vulcano, è gemellata da oltre sessant’anni con Napoli.

LA MOSTRA
Caschi che ricordano gli elmi della Magna Grecia, armature dei Cavalieri dello Zodiaco non tanto diversi dai gladiatori romani, studi preparatori e animation cell che esprimono una geometria figurativa proiettata verso il futuro e anche verso il passato. Robot come Goldrake, Mazinga, Jeeg, Voltron e altri alieni non sono tanto dissimili da Scilla e Cariddi. La mostra crea una sorta di percorso archeologico nel “mito manga”, raccontato per grandi temi narrativi, quasi epici. Astroboy come un piccolo Eracle, Takemichi come un giovane Senofonte, passando per figure mitologiche quali l’Uomo Tigre, Godzilla e i Pokémon.

Nelle sei sezioni di Manga Heros vi sono pezzi rari di Fabrizio Modina, Anima Firenze, Christian Colombo, Federico Profaizer, Enzo Francesco Crosera e altri collezionisti internazionali. Da non perdere, la preziosa raccolta di ritratti d’autore, firmata da Barbara Barberis che, con il suo progetto “Mecha” ha immortalato i volti più iconici della Golden Age robotica giapponese.

La mostra, accompagnata da un catalogo, è realizzata dal MANN – Museo Archeologico Nazionale di Napoli in collaborazione con COMICON e J-POP MANGA. L’allestimento è promosso nell’ambito del progetto “Obvia- Out of boundaries viral art dissemination” dell’Università di Napoli Federico II. Il progetto Obvia, che ha promosso tutti gli eventi targati COMICON, ha come referente Daniela Savy, dell’Ateneo napoletano.

C.S.M.
Fonte: Ufficio Stampa, aprile 2022

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